introduzione

di seguito troverete degli itinerari per immagini in Appennino umbro-marchigiano. Il primo che vi proponiamo ha come tema la lettura del paesaggio. I luoghi nei quali vogliamo invitarvi ad entrare sono compresi fra la Valle umbra e la Conca di Gualdo Tadino e Nocera Umbra separate dal massiccio del Monte Subasio e le sottostanti colline argillose. Gran parte di questo percorso insiste nel Parco del Monte Subasio.
Le didascalie possono aiutarvi ad individuare meglio cosa vedere, cosa cercare e chi incontrare.
Per informazioni: info@essereinappennino.org

1.01



la vasta conca della Valle Umbra è visibile nella sua intera estensione da Spoleto a Perugia e verso i Monti Martani da qualsiasi punto del ripido versante della montagna.


1.02


la Valle Umbra è una delle zone nelle quali si è recentemente sviluppato l’insediamento e l’economia della regione. Ciò è ben visibile dalla montagna nei numeri dei capannoni ed opifici che si osservano dall’alto.

1.03


verso nord-ovest lo sviluppo edilizio ha portato ad una sostanziale conurbazione fra i centri di Santa Maria degli Angeli e Bastia Umbra che si continua lungo l’asse della superstrada centrale umbra con Ponte San Giovanni nella valle del Tevere.


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verso Ovest più estesi sono invece gli spazi agricoli essendo stata limitata la possibilità edificatoria del piano regolatore di Assisi che già negli anni ’50 ne salvaguardava gli aspetti ambientali. In questa area il paesaggio agrario pur variato negli anni è rimasto dominante con il prevalente sviluppo di cerealicole, industriali e foraggere e più recentemente di serre per la produzione principalmente di piantine da orto.


1.05


verso sud anche Foligno si è leggermente estesa nel centro della Valle e nella parte più meridionale si osserva la mole della Rocca Albornoziana di Spoleto.

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il verde argenteo degli olivi copre in una fascia continua il versante del Subasio. La coltivazione dell’olivo prosegue fino a Spoleto sui fianchi dei rilievi appenninici. E’ questa la fascia nella quale viene prodotto l’olio più pregiato dell’Umbria.

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fotografia di claudio rambotti

il fenomeno dell’inversione termica che si verifica spesso in inverno nella Valle Umbra può dar luogo a spesse coltri di nebbia che, vista dall’alto dei rilievi che la circondano, la fanno assomigliare ad un immenso lago.

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le basse colline argillose che si estendono a Nord del Subasio formano la dorsale che divide la Valle Umbra e la Valle del Tevere da quella di Gualdo e di Gubbio e preannunciano la catena appenninica.

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uscendo da Porta Perlici ad Assisi la profonda valle orogenetica del torrente Tescio divide il Subasio dal Col Caprile che nel nome richiama la destinazione, per la sua asperità, al pascolo delle capre. La secolare destinazione al pascolo si riflette ancora sulla stentata vegetazione che vi cresce.


1.10


i percorsi che da Assisi si dirigono attraverso la montagna verso Ovest, dove oggi si sviluppa il Parco del Monte Subasio, erano anticamente molto importanti in quanto permettevano il collegamento con il mare anche per il rifornimento di sale. Vi si incontrano perciò 

1.11


abbazie come quella della Madonna dei Tre Fossi

1.12


o quella di Ponte Parrano

1.13


castelli come quello di Lanciano, oggi molto trasformato dalla ricostruzione post-sismica


1.14


o quello di Postignano della famiglia del Vescovo San Rinaldo di Nocera Umbra, oggi in completo abbandono

1.15


o quello di Grello dove la chiesa conserva affreschi del X secolo

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piccoli oratori come quello di San Leonardo di Satriano lungo il sentiero francescano che unisce Assisi a Nocera Umbra percorso da San Francesco nel suo ultimo ritorno ad Assisi. Qui si sarebbe svolto uno degli episodi della vita di San Francesco riportati da Tommaso da Celano.

1.17


dal sito archeologico di Monte Usenti provengono molti reperti umbro-celtici conservati al museo archeologico di Perugia. Ultima testimonianza dell’antico insediamento di Usenti sono le rovine della Pieve della Madonna della Neve.

1.18


la località Bandita Cilleni è al centro della grande proprietà demaniale ricadente nel Parco del Monte Subasio. Ricorda nel nome gli antichi diritti feudali che proibivano l’uso collettivo del bosco che ricopriva le colline di quell’area.

1.19


il taglio dell’originaria foresta nelle colline della dorsale e la successiva utilizzazione agricola si è sviluppata solo a partire dal XVI secolo ed ha dato luogo ad un appoderamento diffuso.

1.20


il paesaggio agrario è caratterizzato da campi di grande estensione oggi coltivati soprattutto a cereali, foraggere o utilizzati per la forestazione a seguito dei programmi comunitari.

1.21




il poderi erano di vaste dimensioni e le tipiche case rurali, in arenaria, molto grandi per ospitare famiglie contadine molto numerose. L’esodo rurale del secondo dopoguerra e la fine della mezzadria ha spopolato tutte queste case delle quali molte sono ancora in rovina.

1.22



altre sono state recuperate per attività turistiche, come residenze di campagna o come centri culturali-religiosi

1.23




dell’antica copertura forestale sono testimoni le isolate querce secolari che ancora rimangono sparse nei campi così come vecchie varietà di alberi da frutto che si trovano in prossimità di case abbandonate.

1.24


la gestione del bosco per ricreare foreste di alto fusto è oggi stimolata dalla destinazione a Parco Naturale.

1.25



numerose vallecole dovute alla erodibilità ed impermeabilità dei terreni argillosi caratterizzano l’intera dorsale.

1.26


il castello di Grello è una ideale terrazza per osservare la tipica morfologia a pieghe dell’Appennino: la conca di Gualdo che da qui si osserva in tutta la sua estensione e rappresenta la sinclinale e la catena montuosa sovrastante, l’anticlinale

1.27



fotografie di massimoseanpepe

il paesaggio agrario della conca è caratterizzato da un elevato frazionamento dei terreni che introduce alla mosaicizzazione tipica delle conche appenniniche

1.28


il versante rivolto ad Ovest è caratterizzato per una stretta fascia dell’oliveto che in questa zona con clima sub-continentale è al limite del suo areale di vegetazione. E’ il motivo per cui l’olivo non è invece diffuso nel versante più freddo rivolto ad est.

1.29


il fondovalle è ricco di risorgive e non sono rari residui di vegetazione palustre.

1.30




lungo il percorso antico della via Flaminia soprattutto in prossimità di Gualdo Tadino si incontrano numerose piccole chiese, antichi “spedali” che prestavano assistenza ai pellegrini.

1.31


l’insediamento tradizionale nella conca di Gualdo Tadino e Nocera Umbra è prevalentemente accentrato in piccoli centri disposti soprattutto sul versante rivolto ad Ovest, meno rigido e più asciutto, mentre nell’altro versante prevale quello sparso.

1.32


nell’ultimo cinquantennio la via Flaminia ha rappresentato l’asse di sviluppo industriale ed insediativo soprattutto nel comune di Gualdo Tadino.